Sorrisi gioiosi, sorrisi d'occasione, sguardi emozionati, sguardi di plastica, risate fragorose, risate cinematografiche. Quante espressioni avete avuto modo di vedere durante il fatidico momento dell'apertura dei regali di Natale? Quali strane sfaccettature hanno acquisito i volti della persona che aveva tra le mani il vostro pacchetto preparato con tanta cura (o anche no)?
Qualcuno vive l'attimo che intercorre tra lo sciogliere il fiocco e la prima espressione come in precario equilibrio sull'orlo di un baratro, in un momento si può cadere nel vuoto o gioire per lo scampato pericolo. Altri invece manifestano con orgoglio un'innata
sicurezza per un dono che sicuramente troverà riscontro positivo da parte di chi lo riceve. Altri ancora sperano con tutto il cuore di esser stati originali e per lo meno di colpire all'anima, e se poi non piace pazienza, per la filosofia "è il pensiero quello che conta".
Osservare tutto dal di fuori, dalla posizione di un abbonato RAI (ha sempre un posto in prima fila, almeno così si diceva) pone quell'attimo sotto una luce diversa, quasi da poter posizionare l'occhio di bue prima sull'uno, poi sull'altro e infine mettere entrambi i protagonisti dello scambio sotto la stessa luce per carpire smorfie, umori, sensazioni e imbarazzi, e lasciarsi sfuggire una risatina. Piccole primizie solo per un'occhio attento, frazioni di secondo che possono fuggire in un battito di ciglia.
Ma chi se ne importa! Ma chi se ne importa davvero! I regali più belli, le emozioni più forti, gli attimi più intensi sono quelli a cuore libero, senza voli pindarici, con la mente sgombra, quelli spensierati e pieni di gioia, quelli per cui è più importante la persona che il dono da lei ricevuto, quelli per cui un abbraccio è più emozionante di un "grazie". E allora sì che un sorriso sincero appaga molto di più di qualsiasi cosa materiale, perché il regalo più bello che si è ricevuto è un'emozione nuova, un'emozione autentica, un vero regalo di Natale.
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