Un monologo tratto da “Febbre” di Sarah Kane. Un estratto che ben si
astrae dalla trama complessiva dell’opera il cui finale rivela ben poco
di vitale.
Mi piace la sua assenza di punteggiatura, quasi a voler far perdere
il respiro dietro un rincorrersi di voglie, sospiri e sussurri. Buona
lettura!
"A: E voglio giocare a nascondino e darti i miei vestiti e dirti che mi piacciono le tue scarpe e sedermi sugli scalini mentre fai il bagno e massaggiarti il collo e baciarti i piedi e tenerti la mano e andare a cena fuori e non farci caso se mangi dal mio piatto e parlare della giornata e battere a macchina le tue lettere e portare le tue scatole e ridere della tua paranoia e darti nastri che non ascolti e guardare film bellissimi e guardare film orribili