sabato 19 maggio 2012

A metà tra sogno e realtà

Fotogrammi che si accavallano sul muro bianco della nostra memoria. Pezzi di una storia di una grande famiglia. Momenti che si rincorrono e desiderano ardentemente tornare a vivere, fremono per rinascere e scorrere tumultuosi nell'alveo dei pensieri fino a svanire sulle rive dei ricordi. E via veloci, immagini che da sbiadite tornano vive. Il profumo dell'erba appena bagnata, i primi passi disorientati, uno sguardo amico che ti rassicura da lontano, un misterioso fischietto tra le mani, tutti quei gesti che in teoria sai alla perfezione, ma ora c'è da metterli in pratica. Intorno a te tante persone, ma nessuna con la tua stessa divisa, nessuna con i tuoi stessi compiti.
Per un attimo ti senti solo. Poi ti tornano alla mente tutti i visi di quelle persone che hai conosciuto da poco ma che ti hanno accolto come uno di famiglia. E le tue gambe cominciano a correre. Quasi ti sembra di volare quando un lungo lancio imbecca l'attaccante che si lancia verso la porta. Corri senza pensare a nulla, bisogna stare vicini all'azione. Il tiro, gli occhi che seguono la traiettoria, la rete alle spalle del portiere si gonfia, il pallone è sul fondo del sacco: finalmente arriva il primo fischio, quasi liberatorio; quel fischio tanto atteso e tanto temuto, quel fischio che ti riporta alla realtà di un sogno appena cominciato. Quel fischio a cui ne seguiranno tanti altri. Giusti, sbagliati, frettolosi, puntuali, pignoli, equilibrati, istintivi, ma pur sempre vissuti col cuore. Quel cuore che custodisce le mille avventure dentro ma anche fuori dal campo: le trasferte intrise di aneddoti e pezzi di cuore; i raduni sognati, voluti, vissuti e indimenticati; le cene, attimi magici di aggregazione e condivisione; le tante serate in sezione, magari anche quando le giornate non erano delle più positive ma bastava un abbraccio e una battuta per ritrovare il sorriso; le sorprese che ti lasciano senza fiato e ti fanno sentire ancora una volta a casa.
E ci ritroviamo ancora qui a festeggiare un altro anno, con le sue storie, i suoi racconti, le tante gioie, le piccole amarezze, i mille momenti indimenticabili. Tra risate e occhi lucidi, tra gioia e commozione, ci ritroviamo a festeggiare uno di noi, una persona speciale, un grande mattatore e motivatore. Una serata che sembrava non voler avere fine perché non andasse perso nemmeno un attimo di quell'atmosfera. Non una festa di addio, ma una festa per dirgli "203 grazie".

Nessun commento:

Posta un commento

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...